La festa della Madonna dell'Addolorata
Torna la festa dedicata alla Madonna Addolorata. La devozione alla Mater Dolorosa è molto sentita dai fedeli nocesi e dopo San Rocco è uno degli appuntamenti fissi di fine estate. Grazie alla Confraternita, a lei stessa dedicata, ogni anno si tornano a vivere tradizioni religiose che risalgono intorno al 1800. La festa dell’Addolorata è un intreccio di storia, devozione e riti così come ci spiega il priore della Confraternita, dott. Gregorio Gabriele, attraverso questa intervista rilasciata al NOCI gazzettino.
Le origini di questa festa e la devozione dei nocesi verso la Vergine Addolorata…
La Madonna Addolorata fu dichiarata patrona di Noci Il 15 aprile del 1853 dal Reverendo Capitolo della Collegiata e l'anno successivo la Sacra Congregazione dei Riti emanò il decreto con il quale confermava tale elezione. La motivazione di questo riconoscimento alcuni storici la fanno risalire allo scampato pericolo di una delle tante epidemie che vessarono la nostra città tra la fine del 700 e gli inizi dell 800. Per tale motivo, tutt’oggi, la Madonna reca nella mano sinistra le chiavi di Noci simbolo del suo protettorato sulla città che dal 2 settembre del 1875 condivide con San Rocco, (in questa data il Beato Pio XI proclamò Patrono di Noci anche il Pellegrino di Montpellier). La devozione dei nocesi nei confronti della Madonna Addolorata è sempre stata forte anche se, purtroppo, ultimamente si è un pochino affievolita. A fine 800, infatti, la Confraternita sorta in suo onore (che ottenne la Reale approvazione dei Regolamenti nel 1768) era la più numerosa e contava circa 800 iscritti.
La Festa della Madonna Addolorata fissata, per antica tradizione, alla terza domenica di settembre fino agli anni 60 del 900 era molto grande e partecipata ed aveva un programma civile e religioso. La festa “civile” con luminarie, bande e gare sportive resistette sino a metà 900 (gli anziani la ricordano simile a quella di San Rocco). In seguito, però, a causa delle ristrettezze economiche e della riduzione dei confratelli decadde. Attualmente è sopravvissita solo la festa "religiosa" organizzata dalla Confraternita stessa (attualmente unica nel paese) che non fa’ mancare le manifestazioni liturgiche in onore della propria Titolare (celebrazioni di S. Messe, tridui e processioni solenni).
C’è un rito particolare della vestizione della Madonna. Cosa avviene durante questo rituale?
La statua della Madonna possiede tre abiti. Il primo lo indossa per tutto l'anno (quando è riposta nella sua edicola sull’altare maggiore della Chiesa del Carmine), il secondo lo indossa durante la Settimana Santa mentre il terzo è un opera pregevolissima riccamente ricamata con filo d'oro che risale al 1859. La preziosa veste e il corrispettivo manto sono frutto di una donazione di 100 ducati derivati dalla defunta Angela Pavone. Il lavoro fu commissionato a Napoli al Rev. D. Francesco Pepe. Recentemente, per interesse della precedente Amministrazione, l'abito è stato restaurato dalle Monache benedettine dell'isola di San Giulio di Orta (NO). La statua viene spogliata e rivestita dalle consorelle e fino a qualche anno fa’ anche dalle donne della “Contrada del Carmine”. Un tempo ai confratelli di sesso maschile non era permesso l’ingresso nella stanza dove avveniva la vestizione della sacra immagine. Oggigiorno, invece, tale consuetudine è ormai desueta.
Appuntamento fissato per domenica 19 settembre, alle ore 19:00, con la Santa Messa Solenne in chiesa Madre e a seguire la processione lungo le vie di principali di Noci. La sacra effigie farà rientro nella chiesa del Carmine dove verrà recitata la preghiera di affidamento della Confraternita